Sei anni fa a quest’ora stavo danzando con un fottìo di animaletti un po’ matti nel boschetto della mia fantasia, sotto l’effetto magico dell’epidurale. E tra un lieve momento di lucidità e l’altro pensavo “oh ma come la mettono giù dura le partorienti nei film che sarà mai”.Ancora ignoravo che dopo diverse ore la magia sarebbe svanita e un fottìo di ostetriche pimpanti avrebbe preso a saltarmi sulla pancia a turni nel tentativo di far uscire 4.170 kg di bambinomartino. Ancora non sapevo quanto fosse disumano mettere al mondo una creatura. Disumano e profondamente umano. Non so come, ma è così. Quante cose ho imparato da allora, quanti istanti fugaci o interminabili! E adesso mi sembra fin troppo presto perché possa compiere 6 anni. Gli anni della svolta, della scuola. Mi sfugge anche se è qui con me. Un po’ mi addolora e un po’ mi gonfia il petto di gratitudine. Ma non è già domani. C’è ancora tempo.
(Ecco, buon Dio, magari una cernierina ce la potevi fare, però.)
Ero in astinenza dei tuoi post e di qualche lacrimuccia che puntualmente scende
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