A volte mi capita di essere in auto da sola con l’autoradio distrattamente sintonizzata su un qualsiasi canale di sottofondo, e nello smanettare alla rinfusa i tasti sul cruscotto mi succede per sbaglio di premere il tasto pausa, che poi chissà perchè coincide sempre con il play, e nemmeno mi accorgo che la musica si è fermata, rimanendo, ancora distrattamente, in silenzio, alla guida.
Allo stesso modo mi sembra di aver vissuto quest’ultimo periodo della mia vita, in un intenso, distratto silenzio, alla guida delle mie giornate. Ho messo in pausa. e ho smesso di fare molte cose.
Ho smesso, per esempio, di cercare casa, perchè finalmente “habemus casam”, cioè, non proprio “habemus”, diciamo “accaparremus” poi quando rogitamus allora habemus davvero.
Ho smesso di lisciarmi i capelli, in fondo a 23 anni è ora di accettarsi per quello che si è.
Ho smesso di leggere articoli a forma di oracolo dai titoli che già dalle prime 5 lettere ti fanno sentire un genitore inadeguato, come “le cinque cose da non dire mai a tuo figlio” o “i 10 cibi che provocheranno SICURAMENTE il cancro ai tuoi figli” scoprendo che almeno 9 su 10 fanno parte della loro dieta quotidiana nella quale concedi pure il bis, e alla fine della lettura ti costringono in ginocchio davanti allo schermo a batterti il petto ripetendo sommessamente mea-culpa-mea-culpa
Ho smesso di respirare di fronte ad un test di gravidanza positivo e dieci giorni dopo ho smesso di fantasticarci sopra col ritorno del ciclo. gravidanza biochimica, mi han detto, so che è una cosa che succede molto spesso, ma pensavo di esserne immune.
Ho smesso di chiedere un parere sulle scelte architettoniche per la nuova casa a marito, che ad ogni mia domanda si trasforma in un robot con due spie rosse al posto degli occhi mentre sul petto gli lampeggia un messagio a led recante la scritta: “OVER-BUDGET”.
Ho smesso di pesarmi ogni mattina, l’ho fatto solo oggi e infatti sono ingrassata, per la miseria, domani ritento prima di colazione e dopo la cacca.
Ho smesso di dare il mio parere, in generale, a chi non me lo chiede, e ho smesso solo per un po’ di evere fiducia in me stessa e anche in Luisa*.
Ho smesso di scrivere qui.
Poi ho smesso di smettere di smettere di pensare che si può anche smettere, perchè come direbbe il mio amico col nome da ermellino che inizia per K, in un idioma ibrido simil trentino misto a milanese d’importazione con inflessioni beduine, “È ORA DI FAILO**!”
e allora io lo failo e così, come dicevo, ho smesso di smettere.
*se non sai chi è Luisa devi fare il corso di recupero cliccando QUI
**failo= voce del verbo failo, che significa farlo, o fare, o solo failo e basta (interpreti e studiosi da anni trattano il caso senza trovarsi in comune accordo)
Fantastica! Anche io vorrei smettere di smettere parecchir cose!
Mi piaceMi piace
e allora failo!
Mi piaceMi piace
Quasi quasi lo failo anch’io. Grande, si è sentita la mancanza dei tuoi post. 🙂
Mi piaceMi piace
Tanti cuori per te
Mi piaceMi piace