Che sia vero che una cosa bella sia anche buona, o una cosa buona sia altrettanto bella non è provato. Io però, inaspettatamente, l’ho trovata.
E’ successo che qualche giorno dopo la pubblicazione di questo post sull’imminente comparsa di Topo Tip sui nostri piccoli schermi (eh lo so, sono affetta da un eccesso di entusiasmo a riguardo, mi si perdoni), ho ricevuto una mail da parte della licensing manager di Topo Tip per la casa editrice Giunti, nella quale mi invitava ad incontrare il suo Team alla fiera del libro di Bologna, promettendomi che il Topo sarebbe stato proprio lì presente in carne ed ossa (o sarebbe meglio dire peli e baffi) a consegnarmi i suoi tanto desiderati gadget .
Ho subito detto sì, insomma, parliamoci chiaro, al giorno d’oggi, quand’è che mi ricapita di essere invitata da qualcuno a fare qualcosa che non sia una merenda dopo l’asilo, una gara di cambio di pannolini o un laboratorio di pizzette in ludoteca?
Urgeva stabilire il piano d’attacco, ovvero piazzare due bambini massicci per un giorno intero in posti sparsi per la provincia scomodando due nonne, un nonno, un padre e un asilo nido e scroccare un degno passaggio in compagnia di qualche pezzo grosso.
Fu così che Lunedì 24 Marzo, per una serie di congiunzioni astrali favorevoli, alle ore 8.30 di mattina mi trovavo a milano nello Studio Bozzetto & CO., pronta per la partenza. In questo studio, pieno ma pieno ma pieno ma pieno ma pieno di monitor – io non so, nemmeno da mediaworld ho visto tanti monitor tutti insieme – mi sono sentita immediatamente catapultata in un ambiente magico, eclusivo, un grande backstage dove le idee disegnate a matita e appese alle bacheche si trasformano in qualcosa di reale e possibile e dove tra un cavo e l’altro spuntava il prototipo o la stampa di qualche personaggio di fantasia.

SuperVip e MiniVip versione appendiabiti per Studio Bozzetto & Co.
Alle 9.00 salivo per prima su un pullman di linea, dopo di me 1,2,3…4,5…10…15…16,17,18….30…35, ho perso il conto ma saranno stati una quarantina tra ragazzi e ragazze giovani e alcuni giovanissimi, tanto che per un attimo ho pensato di essere finita per sbaglio in una gita scolastica diretta al museo egizio di torino…o della scienza…o al parco della preistoria di brescia…o a sanmartino a solferino e le grotte di catullo a sirmione… Dopo la partenza, destinazione Bologna, il dubbio mi è rimasto perchè questi gggiovani erano tutti stranamente amici, uno suonava pure chitarra e Kazoo… Insomma, colleghi tra di loro, ma evidentemente amici. Sembravano davvero condividere un rapporto fatto di sana quotidianità e ho subito capito che lì c’era qualcosa di anomalo e speciale.
Ad un pelo dallo scoppiare di essenza di umanità, il pullman ci ha scaricato all’ingresso della fiera di Bologna dalla quale ci siamo diretti immediatamente al meraviglioso “Topo Tip Corner”, lo stand dedicato al personaggio e suddiviso in due zone, una riservata all’aspetto creativo dello Studio Bozzetto e l’altro a quello editoriale di Giunti e Studio Campedelli, tappezzato di erba sintetica dalla quale spuntavano due stupendi funghi (che nel caso avanzassero starebbero benissimo nella cameretta dei miei bambini, per esempio – chi ha orecchie da topo per intendere intenda).

Prove tecniche al Topo Tip Corner (fungo sulla destra…)
La caccia al protagonista della situazione è subito iniziata e ben presto portata a termine. Topo Tip in scala 20:1 girovagava per le corsie tra gli stand, abbracciando chiunque lo fermasse per fotografarlo. Tenero, morbidosamente peloso, l’ho placcato circa 30 volte pretendendo che mi si facessero foto in pose ripetute.
Ho notato con piacere l’entusiasmo dei ragazzi dello studio nel vederlo in versione pupazzone, così come lo avevano disegnato, modellato ed animato sui quei grandi monitor a Milano.
Da spettatrice poi di due interessantissime conferenze ho potuto approfondire vari aspetti di questo progetto, dalla sua nascita, al suo sviluppo, alla caratterizzazione dei personaggi e del contesto in cui sono inseriti, innamorandomene sempre di più.
Perchè Topo Tip, non è solo un personaggio bello, per il suo aspetto paffutello e il suo carattere puro, tipico dei bambini in età prescolare, come ad esempio il mio Marti. Tip è anche buono.
E’ buono perchè vive in un ambiente incontaminato fatto di oggetti di uso quotidiano, ai quali, sono sicura, le tantissime mamme appassionate di riuso e riciclo non sapranno resistere. Il lettino di Tip è una scatola di fiammiferi, vive alla base di in un albero pieno di stanze da fare invidia alle più illustri architetture organiche, va all’asilo ricavato in un cestino da pic nic, e pedala su una bicicletta con le ruote di bottoni. Tante, tante altre stupefacenti ambientazioni e caratterizzazioni dei personaggi rendono il cartone animato appassionante ed affascinante, ricco di particolari e di comportamenti in cui non solo i bambini, ma anche i genitori possono riconoscersi. Anzi, chi già legge i libri di Topo Tip ai suoi bambini sa che spesso può prendere spunto dai comportamenti della sua mamma e il suo papà (architetto, guarda un po’!) per poter affrontare certe situazioni capricciose.
Tavole di studio del mondo di Tip! (immagini abilmente scattate di nascosto in studio da una talpa interna…no non sono stata io…)

La pianta della casa di Tip! Io muoio!
Ma una cosa così bella, se è anche così buona, non lo è per un caso fortuito. Io questo l’ho capito immediatamente, entrando in quello studio, salendo su quel pullman, respirando la genuinità dei rapporti che legavano dei ragazzi così giovani ma così capaci di usare strumenti in grado di creare questa sinfonia creativa, senza dimostrare astio o competizione, ma felici di poter partecipare ad una cosa grande, con un entusiasmo che secondo me fa molto bene allo sconforto dilagante nazionale.
E se un’orchestra suona bene, significa che a dirigerla c’è uno straordinario direttore. Ecco perchè sono così contenta di aver potuto stringere la mano al grande Bruno Bozzetto, al figlio Andrea, che è il regista di tutti gli episodi di questa serie e ha evidentemente ereditato le incredibili doti artistiche del padre, e non da meno, di aver potuto accrescere la mia stima per il ragazzone che quella santa donna di mia sorella ha sposato, che dello studio è amministratore delegato, si chiama Pietro Pinetti e ho sempre pensato che di lavoro facesse ballare i pippottini, mentre invece, lui, nella vita, contribuisce alla creazione di meravigliose opere come questa, che sono sicura, sarà un vero, grande successo.

Pietro Pinetti, AD Studio Bozzetto & Co. (quello perloso a sinistra), con Topo Tip (quello peloso a destra) – Foto di Nausicaa Dalla Torre
NOTA BENE PER IL COGNATO-> sappi che la sviolinata appiccicosamente melensa di cui sopra ha un solo e ben chiaro secondo fine: il fungo per la cameretta.
Ringraziando anticipatamente, porgo distinti saluti.
Ma dai! Che bello!!! Sei stata invitata dal Topo Tip :-O
"Mi piace""Mi piace"
Sississsi! 🙂
"Mi piace""Mi piace"
Belssima avventura! 🙂
"Mi piace""Mi piace"
Volevo dire Bellissima naturalmente, la tastiera s’è mangiata qualche lettera…
"Mi piace""Mi piace"
A me piaceva anche belssima!
"Mi piace""Mi piace"
non vedo l’ora di farglielo vedere. Ma soprattutto grazie perché ho vissuto un altro pezzetto di Bologna (oltre alle foto di amici), perché quest’anno non ci son potuta andare e grazie per la foto scattata da una talpa, in studio. Io di fronte a certe bellezze…sogno!!! da piccola dicevo che da grande avrei fatto i cartoni animati. per un po’, in piccolissimissimo è successo; ora per lavoro disegno, non animo i disegni, ma son felice ugualmente (però lavorare in uno studio d’animazione resterà sempre il sogno del mio cassetto)!
"Mi piace""Mi piace"
Io credo che i sogni nel cassetto siano una cosa bellissima, perchè nascondono una parte di noi che ci sta osservando pazientemente…
Adesso sono curiosa di sapere cosa disegni tu!
"Mi piace""Mi piace"